Il sofà delle muse

Prodi: quando il silenzio è d'oro, sempre più imbarazzante il leader dell'unione

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verbenasapiens
view post Posted on 20/3/2006, 22:05




Dalle prodigiose, autentiche dichiarazioni del Tentenna, ecco le perle di un aspirante premier. Un manifesto d’intenti senza tentennamenti.



Caro Piero, se avessi una bacchetta magica mi farei magro, magro, magro e alto. Vorrei essere come te, ma mi tocca accontentarmi di quel che sono..e non è un granchè. Io sono Romano, semplicemente e ti dico che una squadra di grandi giocatori ha bisogno di un capitano che coordini il gioco. Quello sono io. Almeno spero. Io la barca non ce l'ho e anzi, ultimamente, ho anche smontato la bicicletta. Adesso non la so più rimontare, non è che mi daresti una mano tu?



Sono un baby politico: sono giovanissimo, perché ho cominciato solo dieci anni fa. In molti casi non sono riuscito a capire che differenza ci sia tra ciò che ha proposto Rutelli e quello che ho proposto io. Ho analizzato, analizzato, analizzato, ma non sono riuscito a capire. Se qualcuno me lo spiega mi dà anche una mano.



L'inverno finirà presto. Ho deciso io quando, ho già avvisato Lui, di spostare la data. L'incubo di questi mesi finirà. Sai quale sarà il primo atto del mio governo? Riposarmi. Secondo atto, volete il Viagra gratis? Perché no! Anche se non immaginavo che ci fossero problemi così raffinati a Milano. Anche a Bologna abbiamo qualche problemino…ma insomma vedremo che fare. Terzo atto aboliremo le leggi ad personam e pure la personam. Cioè quel Silvio.



Se perde il centrodestra, come mi auguro, il giorno dopo inizia il giudizio universale con le condanne e i gironi infernali. Tutti in miniera li mando. E finalmente ce li leviamo dai maroni, che mi stanno pure antipatici. Perché caro mio non si deve confondere il moderatismo con il non fare nulla perché, se si ragiona in questi termini, allora io sono un grande smoderato.



Lo sai che Berlusconi ha persino messo su una squadra per le barzellette. Se le fa costruire su misura, per raccontarle in pubblico e rendersi simpatico. Io che cosa ho invece? Bertinotti, che se penso al 98 quando fece lo sbaglio storico della sua vita e rovinò la mia, mi viene il magone. E quel Mastella che è un uomo di teatro, un fine contrattualista, con lui sarò clemente...lo vedi che razza di battute sceme mi vengono?



Ho 66 anni, ho avuto tutto dalla vita. Sono stato presidente dell'Iri, del Consiglio, della Commissione Europea e non ho più niente da chiedere, per cui debbo essere radicale: o così o pomì. Il problema non è essere giovani o vecchi, ma essere fessi o no. E a me ogni tanto il sospetto che mi trattino un po’ da pistola mi viene. Quando nel '98 uscii da Palazzo Chigi gli impiegati e i miei collaboratori applaudivano da tutte le finestre. Tutti contenti che me ne andassi erano st’impuniti.



Io voglio raddrizzare l'Italia, mica fare propaganda. Io non governerò in maniera dittatoriale. Ma piuttosto che cambiare direzione esco dalla politica. Mi hanno stressato con i Pacs…e fai come questo e fai come quello, insomma. Che cosa ho in comune con Blair e Zapatero? Due gambe e due braccia. La testa è mia originale e si vede.



Abbiamo un programma di 256 pagine, può anche far sorridere ma intanto è un programma di governo e nella Casa delle Libertà non hanno neanche cominciato a sfogliarlo. Hanno letto la presentazione e stanno ancora ridendo.



E la stampa poi, odio i giornalisti, mi fanno venire l’orticaria. Mi sembra d'essere a un appello universitario, con tutte queste domande piene di dettagli. Ho dovuto fare l’offeso perché non sapevo le risposte. Volevano cuocermi a fuoco lento. O forse anche a fuoco vivo. Ma io sono sceso dal pentolone. La campagna elettorale sará una battaglia all'ultimo respiro. Si vince solo con l'Unità, il Corriere della Sera e anche gli altri se danno una mano è meglio. Quanto ci costerà tutto questo?



Ricordo che quando ero al governo, ogni 3 mesi, con Visco facevamo i conti e c'erano sempre più soldi del previsto. All'inizio ero stupito, ma poi ho capito che i cittadini pagavano regolarmente le imposte perché sapevano che eravamo seri...così mi diceva lui ma ho il sospetto che Vincenzo con la matematica fosse un po’ in difficoltà. Ma è permaloso e mica glielo potevo far notare.



Berlusconi è apparso dappertutto, mancano soltanto le trasmissioni sportive. A me vedrete poco nel bob a tre e nello slittino. Non per altro ma non riesco proprio ad entrarci fisicamente. Ho fatto la maratona, accontentarsi e pedalare.



Cerca di tenere a freno quella raccolta differenziata che chiami Unione perché mi stanno facendo morire. Nel '58, per tre mesi, ho fatto l’emigrante in Germania. Lavoravo nel Baden come muratore e non ero così stressato come ora. Sono anch'io un po' massaia, mi piace andare a fare la spesa e mi sono più volte chiesto perché il prezzo del pane deve essere tre volte quello della pasta. E con quel che consumo io capisci che è un problema serio. Rimanendo in tema adesso ti saluto che è ora di merenda, e allo stomaco non si comanda. Il tuo Romano.



Questo pezzo è stato scritto utilizzando dichiarazioni autentiche del Tentenna, di mio ci ho messo poco. Un comico naturale che si candida a Palazzo Chigi.

http://zanzara.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=910860
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Rachael
view post Posted on 20/3/2006, 22:39




Ma le ha dette veramente lui? Non é possibile laugh.gif laugh.gif laugh.gif
 
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*Ishtar*
view post Posted on 21/3/2006, 08:13




«Grandi imprese si aspettano favori»
«Se li aspettano dalla sinistra, dai sindacati che hanno sempre saputo pubblicizzare le perdite e privatizzare gli utili»
ROMA - «C'e un accordo tra le grandi imprese che si aspettano favori dalla sinistra, dai sindacati che hanno sempre saputo pubblicizzare le perdite e privatizzare gli utili che praticamente usano le organizzazione degli imprenditori non nelle interesse delle piccole e medie imprese e direi negli interessi di tutti gli italiani ma solo per i propri interessi». Così Silvio Berlusconi in un'intervista a Telereporeter/Odeon tv trasmessa alle 22.05. «Ci sono degli intrecci, io l'ho fatto notare - dice il premier tornando al suo discorso di sabato a Vicenza - tra questi grandi gruppi, le grandi banche che poi controllano anche i giornali...».
«AGLI IMPRENDITORI HO PARLATO CON IL CUORE IN MANO» - Berlusconi è tornato anche a parlare del suo discorso a Vicenza: «Io non l'ho trovato duro - ha osservato - e lo rifarei; è stato un intervento di verità, ho detto quello che penso, che avevo già detto; forse l'eccezionalità del fatto è stato di rompere la gabbia in cui si cercava di contenermi, che va di moda oggi». Il premier, ricordando le parole pronunciate agli imprenditori, ha aggiunto: «Mi è stato chiesto dell'energia e poi sono stato richiamato al rispetto del tempo, ma era un argomento troppo importante per tutti gli imprenditori, stavo spiegando cose molto importanti e sono stato interrotto due volte. Ho parlato con il cuore in mano. Il declino - ha ripetuto - è una favola, una fiaba, inventata da chi diffonde pessimismo per mestiere». Il premier accusa: «la storia passata ci dice che c'è stato un profittare dei soldi di tutti per interessi privati, noi siamo stati molto parchi con i soldi pubblici».
da corriere.it
Eh certo, la cosa è lamapnte.Radio pendolare: Berlusconi gliele ha cantate a questa gente che cerca solo il proprio profitto, e Della Valle, ma come si permette di fare quei gesti a Berlusconi ? E' pur sempre presidente del consiglio , che mancanza di educazione e rispetto
 
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*Ishtar*
view post Posted on 22/3/2006, 20:57




Romano Prodi e le figuracce 1:Lettera della Fallaci

Lettera inviata a Prodi dalle pagine de "La forza della ragione", di Oriana Fallaci, nel 2004.

Signor Presidente della Commissione Europea, so che in Italia La chiamano Mortadella. E di ciò mi dolgo per la mortadella che è uno squisito e nobile insaccato di cui andar fieri, sì, non certo per Lei: individuo che in me suscita profonda disistima fin dal 1978.
Cioè dall'anno in cui partecipò a quella seduta spiritica per chiedere alle anime del purgatorio dove i brigatisti nascondessero il rapito Aldo Moro e attraverso il gioco del piattino un' anima ben informata rispose che lo nascondevano in un posto chiamato Gradoli.
Non mi parve serio, Monsieur. Meglio: non mi parve rispettoso, pietoso, umano, nei riguardi di Moro che stava per essere ucciso.
Quando poi si scoprì che lo avevano nascosto nel covo d'una strada chiamata per lìappunto via Gradoli fui colta da uno strano disagio.
E supplicai il Padreterno di tenerla lontano dalla politica.
Peccato che al solito il Padreterno non m'abbia ascoltato, che in politica Lei ci si sia buttato senza pudore. Perchè, da quando Lei cementa lo scellerato connubio che perpetua il nefando Compromesso Storico, la mia disistima per Lei s'è approfondita nonché arrichita d'una antipatia quasi epidermica.
Il solo udire la Sua voce manierosa e melliflua m'innervosisce. Il solo guardare la Sua facciona guanciuta e falsamente benigna, m'intristisce, Monsieur.
Perchè mi rammentala Comédie Italienne o Commedia dell'Arte. Pulcinella e Brighella, Arlecchino e Tartaglia, Pantalone e Balanzone, insomma i malinconici personaggi teatrali che il 1500 ci regalò. La Commédie Italienne non mi ha mai divertito, Monsieur.
Infatti, grazie a Lei ho riso due volte e basta. Quando al Suo agglomerato politico dette l'acconcio nome e l'acconcia immagine di un'asinello, e quando Baffettino cioè d'Alema La rimpiazzò a Palazzo Chigi. (Non che lui mi piacesse o mi piaccia, per carità!)
La sua boria e la sua presunzione mi mandano il sangue al cervello.
Ma pur di vederla spodestare avrei venduto l'anima al Diavolo!).
Il guaio è che, per spodestarla, Baffettino dovette rifilarla all'Unione Europea. Godetevelo voi. E all'Unione Europea Lei ci ha fatto fare non poche figuracce, Monsieur.
Pensi a quella che fece con l'Eurobarometro nell'ott. del 2003 cioè quando promosse tra i cittadini dell'UE il sondaggio sulla legittimità-della-guerra-in-Irak. Sondaggio con cui si chiedeva, fra l'altro, quale fosse il paese che minacciava di più la pace nel mondo e a cui risposero soltanto 7515 persone.
Però Lei lo rese noto come se si fosse trattato d'un referendum plebiscitario, e in anteprima dette la risposta da cui risultava che "secondo il 59 % degli europei, il paese che più minacciava la pace nel mondo era... Israele".
Oppure pensi a quella che in completo dispregio per il Suo incarico commise inviando ai dirigenti dell'Ulivo le 60 pagine attraverso cui si rioffriva come loro leader.
Le Sue Figuracce sono le nostre figuracce, Monsieur. FIGURACCE DELL'ITALIA.
E io sofriì tanto a leggere tra gli aggettivi che Hans-Gert Poettering, il capo del PPE, aveva scelto per condannare il il Suo secondo exploit:
"SCORRETTO. INNACCETTABILE. IRRESPONSABILE".
Sofriì in uguale misura a legger l'editoriale che sul Times di Londra si concludeva con le tremende parole parole:
Mister Prodi ha rinnunciato al diritto morale di guidare la Commissione Europea, e ai popoli d'Europa renderebbe un miglior servigio se tornasse nel calderone della politica italiana
Bellissima lettera della sempre grandissima Fallaci, che inquadra al meglio il leader dell'Unione; ma che volete? Lui mica ci ha come stalliere Mangano, lui è un insaccato tutto di un pezzo ma francamente , dopo aver letto la Fallaci non mi sento di offendere la Mortadella, direi che è più assimilabile per peso specifico ad una coppa ma solo perchè vale come il due di coppa

 
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Rachael
view post Posted on 30/3/2006, 22:04




Ma vi rendete conto?», domanda Romano Prodi a Formia dopo la visita a casa di Vittorio Foa, «vi rendete conto dell'offesa fatta a una popolazione di un miliardo e trecentomila persone, che se anche la metà se lo dimentica, seicentocinquanta milioni di persone se lo ricordano... siamo screditati all'estero»
Con queste parole il sig. Prodi stigmatizza la frase del Premier sui “bambini bolliti”nella Cina di Mao, che ricordiamo provocò la morte di milioni di innocenti (stimati fra i 15 e i 20 milioni).
Parole di solidarietà, dunque verso il governo di Pechino per il vile, quanto inappropriato attacco di Berlusconi, al “civilissimo” popolo cinese, nonché ai suoi “democraticissimi” governanti .
Il sig. Prodi forse non conosce (d’altronde l’ha detto lui stesso che a scuola dormiva) gli orrori della Rivoluzione Culturale, per il quale dovrebbero esserci SOLO parole di condanna, ma evidentemente poco conosce anche la realtà odierna della Cina e delle terribili violazioni che ancora si perpetuano nell’indifferenza dell’opinione pubblica mondiale.. Forse i neonati non li bollivano, ma sicuramente le neonate le buttano per strada come spazzatura.
Eh si, la politica demografica cinese che impone il figlio unico, meglio se maschio ha prodotto il sistematico infanticidio delle neonate, che magari non saranno morte bollite, ma in altri orribili modi.
Ha in mente il sig. Prodi quante povere bambine sono state ammazzate da un miliardo e trecentomila persone, e se non proprio quella cifra, almeno seicentocinquanta milioni di persone quante ne possono aver uccise? Eppure non mi sembra che un genocidio simile abbia screditato i cinesi all’estero. Mai comunque, quanto l’Italia per le parole di Berlusconi.Dall’infanticidio di neonate come sport nazionale, i cinesi passano sempre senza che nessuno faccia una piega, al commercio di organi umani , i quali provengono al 99% dai condannati a morte, eh si perché nella civilissima Cina (a cui il sig.Prodi tiene così tanto) si stimano dalle 5000 alle 10.000 esecuzioni l'anno.

Un'altra fonte di organi viene da persone che spinte dalla povertà, offrono i loro organi per i trapianti. Individui e organizzazioni riempiono muri di ospedali, cliniche, toilette e siti web con offerte di reni, dando il numero di telefono per contatti.

Dall’orrore dei trapianti si passa all’orrore dei laogai , campi di concentramento, dove attualmente milioni di donne, uomini e bambini sono condannati ai lavori forzati e producono merci in condizioni disumane,senza limiti di orario di lavoro, senza sicurezza e igiene. Giaciglio, spesso, vicino alla fossa biologica. Pestaggi e torture all'ordine del giorno. Cibo somministrato a seconda della quantità di lavoro eseguito…Infine la Cina ha il primato delle persecuzioni, contro i cristiani, contro i tibetani e contro i Falun gong, letteralmente sterminati.
Si, sig. Prodi noi ci rendiamo conto, eccome, dell’offesa al popolo cinese, ma LEI dell’offesa ben più grave alla vita e alla dignità umana che si consuma in Cina ogni giorno, se ne rende conto?
Se ne rendono conto i vari Bertinotti e Diliberto pacifisti da strapazzo, che insultano la pace e la coscienza di chiunque abbia un briciolo di onestà intellettuale e morale.
Non so, se in Cina hanno bollito i bambini, non me ne stupirei se fosse successo, ma so che i crimini di cui si macchia il suo governo sono talmente esecrabili, che é assurdo farsi impartire lezioni di "civiltà" da loro ed é da pagliacci scandalizzarsi per l'uscita di Berlusconi. Siamo in campagna elettorale, questo lo capisco, ma a tutto dovrebbe esserci un limite.

 
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verbenasapiens
view post Posted on 7/4/2006, 19:59




IL FURBETTO DELL’UNIONE - di Mario Giordano -

Chi fa ricche donazioni - dice nei comizi - deve pagare le tasse. Lui ha fatto ai figli una donazione da 870mila euro e non ha pagato un centesimo di tasse. Come è possibile? Semplice: Romano Prodi ha sfruttato una legge approvata dal governo Berlusconi. Ma non una legge qualsiasi: no, proprio una di quelle leggi che l'Unione si propone di abrogare al più presto. Ma certo: a che serve ormai? La famiglia Prodi è sistemata. Il resto dell'Italia, pazienza: può beccarsi la stangata.
Sia chiaro: il Professore non ha fatto nulla di male. Da buon economista, ha solo fatto economia. E ha risparmiato un po' di quattrini. I figli hanno incassato l'eredità con anticipo e senza versare un soldo all'erario. Esattamente come qualche tempo fa la moglie Flavia aveva messo a posto i conti sfruttando la legge del condono. Tutto legittimo, tutto regolare. Solo una domanda: con che coraggio poi ci fanno la morale?
In altre parole: se Prodi non paga la tassa di successione, buon per lui. Ma perché la vuol far pagare a tutti noi? Se sua moglie sfrutta il condono, buon per lei. Ma perché poi in pubblico quella legge diventa per loro il simbolo del male? Diciamocelo: predicano bene, razzolano come tutti. Ora noi capiamo il bisogno di razzolare come tutti. È il predicare che ci dà fastidio. È un po' come il signor Della Valle: dice che è contento di contribuire con le tasse a uno Stato forte, ma intanto ha costruito una holding in Lussemburgo. O come l'ex ministro Visco: passa per grande moralizzatore, ma intanto è stato condannato per abuso edilizio a Pantelleria. Tu chiamale se vuoi, speculazioni: tutti bravi a fare i maestri. Ma avranno la licenza per insegnare?
Il fatto è che se tu vesti le Tod's e ti schieri con la sinistra ti perdonano di tutto. Anche le lezioni di morale non richieste. E un po' imbarazzanti. Prendiamo l'ultima, e ci scusiamo con voi se dobbiamo ancora parlare di Prodi. Ma in un'intervista all'Espresso l'ha detta grossa. Ha detto che quelli di Forza Italia sono dei fuorilegge. Proprio così: fuorilegge. Dice che una volta Forza Italia gli sembrava il partito di quelli che parcheggiano in seconda fila. Però adesso li ha conosciuti meglio e il divieto di sosta gli sembra poco: «Avevo indovinato lo spirito, ma non l'intensità della violazione delle leggi». Si capisce: chi vota Berlusconi viola per forza le leggi, e pure con intensità. Il Professore non precisa, ma non ci dovrebbero essere dubbi: un azzurro come minimo scippa gli anziani o spaccia ai bambini. Altro che venditori di Publitalia: è un partito di aspiranti Pacciani.
Provate a immaginare che cosa sarebbe successo se una frase così l'avesse detta Berlusconi. Beh, non è difficile: guardate cosa è successo con la faccenda dei cosiddetti. Da due giorni non si parla d'altro. E Prodi, badate bene, ha partecipato in pompa magna alla gara dell'indignato speciale per l'epiteto anatomico. Poi appena finito di scandalizzarsi, zac: eccolo che dà dei fuorilegge (e per la precisione anche degli incivili) agli avversari. Eppure scommettete che nessuno lo accuserà di essere un sovversivo? Scommettete che nessuno Così va il mondo: i soloni della sinistra dicono una cosa, ne fanno un'altra e tutti applaudono lo stesso. Gli altri hanno un bel cercare di essere coerenti: rischiano pure di far la figura dei fessi. E possono solo consolarsi pensando che essere fessi è brutto, ma, nonostante tutto, è sempre meglio che essere coglioni.
scomoderà Cicerone e il Devoto Oli per esprimere la propria riprovazione?
di
Mario Giordano
da
ilgiornale.it

Edited by verbenasapiens - 7/4/2006, 21:04
 
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65 replies since 3/9/2005, 13:28   483 views
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