Il sofà delle muse

La Fame nel mondo.l'ordinaria normalità

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verbenasapiens
view post Posted on 17/8/2005, 17:42




Due dollari al giorno e la normalità della famedi Moises Naim

Voi non siete normali. Se state leggendo queste pagine, probabilmente appartenete a quella minoranza della popolazione mondiale che può vantare un posto fisso, un trattamento previdenziale adeguato e le fondamentali libertà politiche. In più, a differenza di 860 milioni di altre persone, sapete leggere e il vostro reddito è superiore a 2 dollari al giorno.
La percentuale della popolazione mondiale che soddisfa tutte queste caratteristiche è estremamente ridotta: meno del 4%. Secondo la Banca Mondiale, circa metà della popolazione del pianeta vive con meno di 2 dollari al giorno, mentre l’Organizzazione Internazionale del Lavoro calcola che un terzo della forza lavoro disponibile sia disoccupata o sottoccupata e che metà della popolazione non abbia accesso ad alcuna forma di previdenza sociale. Freedom House, un’organizzazione che studia i sistemi politici, classifica 103 delle 192 nazioni mondiali come "non libere" o "parzialmente libere", ad indicare che le libertà civili e i diritti politici sono limitati. In questi Paesi vivono oltre 3,6 miliardi di persone, il 56% della popolazione mondiale.
Statisticamente, oggi, un essere umano "normale" è povero, vive in condizioni di oppressione fisica, sociale e politica ed è soggetto a un governo corrotto. Con il termine "normale" si intende "usuale, tipico o prevedibile".Ne consegue che "normale" non è solo ciò che statisticamente si verifica con più frequenza, ma anche quello che gli altri ritengono tale. In questo senso, le aspettative di una minoranza distorcono la realtà della maggioranza. Esiste un enorme divario tra quello che i cittadini medi delle democrazie occidentali, e le élite più ricche di ogni Paese, ritengono che sia normale, e la realtà che si trova di fronte la maggioranza della popolazione. Le informazioni sulle terribili condizioni dei Paesi poveri non mancano. Stranamente le aspettative sul significato di "normale" riflettono la realtà anomala di pochi Paesi ricchi anziché la norma globale.
Per noi è normale consumare tre pasti al giorno, camminare per strada senza paura e avere a disposizione acqua, elettricità, telefoni e trasporti pubblici. La triste realtà è che ci sbagliamo. Oggi, 852 milioni di persone, tra cui bambini e anziani, non consumano tre pasti al giorno e, se lo fanno, questi pasti non forniscono l’apporto calorico necessario a una persona «normale». Circa 1,6 miliardi di persone non hanno accesso all’energia elettrica, e 2,4 miliardi utilizzano combustibili come legna e letame per cucinare e riscaldarsi. Il 30% della popolazione mondiale non ha mai fatto una telefonata. La criminalità urbana è normale nella maggior parte dei Paesi. Il tasso medio di omicidi in America Latina e nei Caraibi è di circa 25 per 100.000 abitanti e nell’Africa subsahariana è di circa 18 omicidi ogni 100.000 abitanti (nell’Unione europea si registrano appena 3 omicidi ogni 100.000 abitanti). Si stima che 246 milioni di bambini, 1 su 6, lavorino, un terzo sotto i 10 anni. Mentre nei Paesi a reddito elevato la nascita di un bambino è occasione di festa, in altri luoghi viene vissuta come una possibile causa di morte, malattia o infermità.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni anno oltre mezzo milione di donne muore per complicazioni legate alla gravidanza nei Paesi in via di sviluppo, dove il rischio di mortalità della madre è di 1 su 61. Nei Paesi ricchi è di 1 su 2.800. Questa percezione distorta della normalità assume forme sottili. Si considerino le nostre ipotesi sulla qualità delle notizie che riceviamo. Tendiamo a ritenere che le notizie non siano condizionate da interferenze governative. Nella maggior parte dei Paesi, tuttavia, non è così. Da uno studio della Banca Mondiale sulla proprietà dei media emerge che, in 97 Paesi, il 72% delle cinque principali stazioni radio e il 60% delle cinque emittenti televisive più importanti è di proprietà statale. Dallo studio emerge inoltre una forte correlazione tra i Paesi con un maggiore controllo statale dei media e quelli con menodiritti politici, mercati meno sviluppati e livelli di istruzione e sanitari inferiori.
Le idee del mondo ricco sulla normalità sono illusioni costose. Si sono sprecati miliardi di dollari presumendo che i governi dei Paesi più poveri fossero più o meno simili a quelli delle nazioni ricche, solo un po’ meno efficienti. Sebbene molti segnali indichino che la maggior parte di questi governi è incapace di svolgere attività relativamente semplici, come consegnare la posta o raccogliere i rifiuti, molte ricette su come risolvere i loro problemi riflettono le sofisticate capacità date per scontate nelle nazioni ricche, non le realtà esistenti altrove.
Vogliamo che le persone abbiamo una vita migliore, ed è naturale che la nostra definizione di normalità funga da bussola per guidare gli altri. La differenza tra ciò che noi consideriamo normale e la realtà affrontata da miliardi di persone deriva non tanto da una propensione provinciale ad imporre la nostra esperienza agli altri, quanto da una sincera espressione dei nostri valori. Né è giusto che abbandoniamo questi valori, che rappresentano un punto di riferimento basilare e ci indicano la direzione in cui possiamo progredire. Il problema nasce quando lasciamo che questi ideali fortemente sentiti diventino il fondamento di una politica. In un’epoca in cui i discorsi politici parlano così spesso di valori, è importante vigilare affinché le nostre convinzioni non si basino su errate supposizioni di ciò che è normale. Quando questo accade, i valori portano a decisioni sbagliate, non a una maggiore lucidità morale.
Traduzione a cura del Gruppo Logos
17 agosto 2005

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Editori...o/17/naim.shtml
 
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Rachael
view post Posted on 18/8/2005, 10:32




Penso che quest'articolo dovrebbero leggerlo le cassandre della politica che passano il tempo a dire che l'Italia é un paese "povero" e gli italiani non arrivano a fine mese, malgrado le lampanti contraddizioni di aumento della vendita di cellulari settore mai in crisi) e gli esodi estivi di milioni di persone....Boh....
 
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verbenasapiens
view post Posted on 18/8/2005, 18:02





Paese povero l'Italia? Ne parlavo tempo fa con seb..che, appunto non si spiegava perchè per esempio da noi i ristoranti e le pizzerie sono sempre pieni tongue.gif
 
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2 replies since 17/8/2005, 17:42   36 views
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