Il sofà delle muse

E parliamo di terrorismo allora, ragionando, non scrivengo ottusangolate

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Maximus05
view post Posted on 15/7/2005, 07:38 by: Maximus05




Altro che Schengen…



Il furbacchione Sarkozy, fiutato il vento elettorale e gli umori dei suoi connazionali – ai quali l'Unione comincia a non piacere perché non è più esattamente quella che pensavano, cioè carolingia –, "chiude le frontiere", sia pure provvisoriamente.
Certo, anche il trattato di Schengen prevede tale chiusura di fronte a fatti eccezionali. Peccato che in questo caso il fatto, pur tragico, si sia svolto fuori dall'area di Schengen: la Gran Bretagna non vi ha mai aderito, il che implicitamente dimostra sia la discutibile legittimità della decisione, sia soprattutto la sua mancanza di utilità pratica. Per entrare nel Regno Unito, come per entrare in Polonia o in Slovenia o in Svizzera, occorre ancora la carta di identità (il fatto che in questi giorni si parli di passaporti lascia perplessi: giornalisti disinformati, o incapaci di distinguere?)
A me la storia della chiusura delle frontiere interne pare più che altro fumo gettato negli occhi, offa per chi si illude così di ripristinare un improbabile e anche inopportuno Stato Nazionale di tipo ottocentesco. Non sarebbe meglio occuparsi più seriamente dei confini d'Europa?

E per l'Italia, non sarebbe meglio rivedere la politica di "accoglienza" di tutti i diseredati che toccano le nostre rive, una politica anche oggi tanto "aperta" da mandarvi in cerca battelli e carrette del mare quasi nelle acque territoriali di provenienza, perché possano essere meglio e più rapidamente portati fra noi a creare business e alimentando interessi di ogni tipo, oltre a farci sentire così buoni? Non sarebbe meglio puntare i piedi sulla questione fondamentale che la difesa e il controllo degli accessi nell'area Schengen dovrebbe essere a cura e a spese di tutti, con criteri definiti di comune accordo?

Sotto questo profilo, verrebbe quasi da pensare che la chiusura francese sia conseguenza della strategia "da colabrodo" italiana e spagnola – le Colonne d'Ercole sono un altro punto privilegiato di passaggio –; e proprio per questa ragione noi non abbiamo nessun vantaggio a bloccare i confini interni di Schengen: la mancanza di controlli non può che servire a far passare altrove, nel territorio dell'Unione, ospiti indesiderati in Italia…
Del resto, la gente, soprattutto in Gran Bretagna, sta ormai prendendo coscienza di una questione ben più grave: la chiusura agli ospiti indesiderati, ancorché da perseguire più seriamente, magari facendo in modo che i magistrati non disfacciano quello che la polizia ha fatto, lasciando decorrere i termini di carcerazione, discettando su guerriglia e terrorismo, eccetera; questa auspicata chiusura non serve a nulla, se i kamikaze sono nati e cresciuti in Europa. E il vero problema sta qui.

Quanti giovani frustrati, quanti figli di famiglie immigrate che appaiono ben integrate, quanti ragazzi frastornati da parole d'ordine demenziali sentite anche a scuola, invece di diventare casseur o leoncavallini, data l'origine della famiglia scelgono di diventare guerrieri della Jihad? E' un mondo, un modo di concepire l'educazione e di trasmettere i valori che sta andando in crisi. Cercare di ricostruire un sistema di valori "facile" perché chiaro e univoco – come quello che è stato alla base dell'Europa cristiana nel Medioevo – significa a mio avviso imboccare la strada sbagliata, pensare forse alla "pace", ma finire per troppa semplificazione nella logica di Lepanto. Solo un grande sforzo cosciente di tutti noi europei per riappropriarci dei grandi valori della tolleranza e della convivenza può offrire una prospettiva. E' una cultura forte e certa di sé, che poco ha a che fare con i relativismi e i buonismi, con quella crepuscolare e suicidale tendenza a mettersi sempre e prioritariamente nella pelle e nelle ragioni degli altri; ma che proprio nella propria pluralità e nella ricchezza delle esperienze ricondotte all'unità della convivenza trova le ragioni per mantenere in vita questo vecchio continente troppo buono e troppo molle, così autolesionista e percorso da tanti fremiti di suicidio.

Marco Cavallotti
da legnostorto

 
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23 replies since 14/7/2005, 07:18   129 views
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