Il sofà delle muse

Non abbiamo paura, lo diciamo online

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verbenasapiens
view post Posted on 11/7/2005, 18:23




Centinaia di foto arrivate in poche ore, anche dall'Italia

"Noi non abbiamo paura"

E lo diciamo online

Poche ore dopo la tragedia di Londra uno studente apre un blog dove la gente manda le proprio dichiarazioni di coraggio

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MILANO - Il dito puntato di Poncharello non ammette repliche. La metà ispanoamericana dell'integerrimo duo «Chips», al secolo l'attore Eric Estrada, è lì a ricordare che il panico non serve e che bisogna essere uomini. La foto è stata spedita via mail da un certo Steve Banks, a poche ore dall'attacco di Al Qaeda al cuore pulsante di Londra. Un tam tam digitale che ha coinvolto centinaia di persone, da Copenhagen a Casablanca, dalla Louisiana al Brasile. Intere famiglie, turisti, studenti, esperti di grafica, rockettari sfegatati, scalatori, amanti dei cartoon, patiti del fitness, innamorati in vacanza, mamme alle prese con l'allattamento, dee-jay, persino un'unità cinofila: hanno tutti deciso di spedire la loro personalissima cartolina d'incoraggiamento ai londinesi, dalle pagine web di werenotafraid.com. Un fotoblog creato il 7 luglio dal programmatore inglese Alfie Dennen, 29 anni, e registrato regolarmente sull'onda dell'emozione subito dopo le quattro esplosioni che due mattine fa hanno scosso prima la City e poi il resto del mondo.

IL SOSTEGNO VIRTUALE - Il messaggio del diario fotografico virtuale è chiarissimo e lo spirito che lo anima campeggia in home page sullo sfondo plumbeo del Big Ben: «Dimostriamo a tutti che non abbiamo paura di ciò che è accaduto oggi a Londra e che il mondo è un posto migliore senza terrore!». Semplice e immediato, impegnativo quanto un clic di mouse necessario a spedire una e-mail. E così, nel giro di qualche ora, il sito si è riempito di immagini di ogni genere. C'è Francesco l'italiano, che si nasconde dietro un bersaglio su cui ha scritto in romanesco: «Paura de che?». Ci sono i due rampolli di casa Patterson che da Francoforte, in pigiama e in braccio a mamma e papà, invitano a non farsi abbattere dall'angoscia del terrorismo. C'è il logo delle Olimpiadi 2012, per far rinascere quell'orgoglio che solo mercoledì scorso aveva gonfiato il petto degli inglesi e che nel giro di ventiquattr'ore era andato a rintanarsi sotto tonnellate d'ansia. Non manca neanche il simbolo della metropolitana londinese, solo che al posto della fermata c'è il solito tormentone di resistenza a far da monito. Il rimprovero di Marc Matten, invece, arriva direttamente dal Giappone e si materializza nelle facce stralunate di tre scimmiette che non vedono, non sentono e non parlano: «Volete farci diventare come loro? Non se ne parla: a differenza di voi codardi, noi ci siamo evoluti!».

IL POPOLO TRASVERSALE DEI BLOGGERS - Angelina Shadow sposa la causa mandando al fotoblog di Dennen una sequenza di tre scatti in bianco e nero, rubati al treno in partenza dalla banchina del metrò di New Orleans. C'è pure il finto A-Team degli amici di vecchia data Peter, Dick, Robert e Wil, accanto a quello in servizio effettivo dell'unità cinofila di Susanne Lane. Ci sono le facce goliardiche di Sean Patrick e del suo amico tatuato, nudi come le loro mamme li han fatti e impegnati a proteggere dall'obiettivo vergogne varie. Minimo comune denominatore di ogni immagine - più o meno elaborata graficamente, più o meno polemica, più o meno provocatoria - il concetto «We are not afraid», noi non abbiamo paura, declinato a seconda della creatività e del grado di rabbia del mittente. Lo scopo è uno solo: far sapere ai londinesi che nonostante l’angoscia indimenticabile di una giornata come quella del 7 luglio, il terrorismo non può certo averla vinta.

PRONTO SOCCORSO ONLINE – Hanno sconvolto anche Internet, i corpi senza vita e i volti disperati dei feriti di Liverpool Street e Aldgate, di King’s Cross, Russell Square, Egdware Road e Tavistock Square. Nelle ore immediatamente successive agli attentati, i blog hanno rinunciato al tradizionale milieu narcisistico che è un po’ il loro corredo di nascita per mettersi al servizio di Londra: con i telefonini fuori uso, i diari online si sono trasformati nel piccione viaggiatore di genitori, parenti e amici atterriti dalla preoccupazione per le sorti di chi si trovava in quei cinque chilometri quadrati di città sotto assedio. Le caselle di posta delle redazioni online di Sky News e della Bbc hanno rischiato il collasso. I blog di wikipedia.org e del londonist.com sono stati travolti da migliaia di foto e filmati amatoriali spediti direttamente dalle persone che si trovavano in metropolitana e per le strade di Londra. Su www.eustonstation.blogspot.com e sul forum del Corriere gli italiani che lavorano vicino a Hyde Park hanno riportato minuto per minuto tutto quello che vedevano dalle finestre dell’ufficio: il fumo, le sirene delle ambulanze, i passanti insanguinati. Ma la Rete è stata soprattutto il modo più veloce per raggiungere casa: «Mark, avvisa mia mamma: sto bene, ma non riesco a prendere la linea – scriveva l’americana Claire sul sito della Bbc - . Qui è un delirio, la gente in strada non fa che urlare e non ci fanno uscire dall’ufficio. Dobbiamo aspettare che finisca quest’inferno. Ma tu devi dire a mia madre di non preoccuparsi per me, ok?».
Elsa Muschella

da corriere.it
 
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verbenasapiens
view post Posted on 11/7/2005, 18:51





ECCO quanto su riportato potrebbe anche essere intitolato:Quando un blog serve finalmente a qualcosa, oltre a nutrire qualche ego depresso . Ego depresso e frustrato di chi chi vive solo di cazzatelle , credendo di esorcizzare in tal modo la realtà , sostituendola con un mondo di ombre che sarebbero innocue se non fossero dannose per chi di esse, evidentemente si nutre non essendo in grado di affrontre la realtà di tutti i giorni che è la sola che conta.
E allora complimenti a questi bloggers...che non hanno paura neanche delle loro paure più ancestrali e fanno una cosa utile, rendono un servizio importante....
 
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Rachael
view post Posted on 11/7/2005, 19:45




Sono d'accordo su tutta la linea... e grandi questi ragazzi
 
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2 replies since 11/7/2005, 18:23   70 views
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