Cruise, intensa giornata romana
"Che bello cambiare i pannolini"
ROMA - E' una "maledizione" che colpisce gli ultimi film di Tom Cruise: l'essere oscurati dalla vita privata del divo. E' successo lo scorso anno, con l'uscita della Guerra dei mondi: centinaia di articoli sulle esternazioni della star protagonista, dal suo amore per Katie Holmes a Scientology, e molto meno spazio alla pellicola firmata Steven Spielberg. E' accaduto di nuovo oggi, a Roma, città scelta per il lancio mondiale dell'attesissimo Mission: Impossible III. Superkolossal ad alto tasso di adrenalina, recitato da un cast formidabile, e in cui lui, Tom, torna a indossare i panni dell'agente segreto Ethan Hunt.
Ma le maggiori curiosità dei giornalisti di mezzo mondo presenti nello splendido Palazzo Colonna di piazza Santissimi Apostoli, in cui si svolge la conferenza stampa, è sulla sua condizione di neo-papà della piccola Suri, nata qualche giorno fa. Terza figlia (prima naturale) dell'attore, nata dal legame con la Holmes. "Come me la cavo coi i pannolini? Sono bravissimo - sostiene Cruise con un gran sorriso - mi diverto a cambiarli. E poi con Katie abbiamo organizzato un bel lavoro di squadra: lei allatta, io le faccio fare il ruttino. Per questo quasi avevo deciso di non venire qui a Roma oggi: non volevo allontanarmi dalla bimba e della madre. Ma poi Katie mi ha convinto... per questo la mia vera mission impossible, al di là del film, è stata arrivare qui oggi".
Una permanenza di poche ore, ma belle fitte: conferenza stampa, intervista televisiva, puntata a piazza del Popolo, anteprima vip stasera al cinema Adriano. Si comincia, come già detto, con l'incontro coi cronisti a Palazzo Colonna, in cui lui non si tira indietro nel descrivere le emozioni del parto: "E' stato tutto ciò che volevamo che fosse, un'esperienza spirituale. E' difficile trovare le parole per descrivere questa emozione. Volevo solo comunicare a Katie il mio amore e il mio rispetto, e mentre li comunicavo crescevano. E' una donna straordinaria".
Insomma, l'ennesima dichiarazione mielosa, all'interno della love-story più "autogossippata" degli ultimi anni. Ma a riscattare Cruise dagli eccessi di sentimentalismo, per fortuna, c'è il film: terzo episodio di una saga fortunatissima, che ha già incassato complessivamente oltre 500 milioni di dollari. E ora arriva questo terzo episodio diretto da un esordiente del grande schermo, scelto personalmente da Cruise: J.J. Abrams, reso celebre dai cult serial televisivi Lost e Alias. E interpretato da un cast davvero stellare. A cominciare dal premio Oscar (per Capote) Philip Seymour Hoffman nel ruolo del cattivissimo di turno. Poi Laurence Fishburne, Jonathan Rhys Meyers, Maggie Q e la bella da salvare di turno, Michelle Monaghan.
Tutti presenti, oggi, in conferenza stampa. Ma oscurati dall'arrivo del superdivo, di cui si temeva il forfait, e che invece giunge all'incontro mentre è già in corso: a causa del ritardo dell'aereo, come da spiegazione ufficiale, o per fare un'entrata a effetto, come sostengono i dietrologi. Sia come sia, Cruise monopolizza totalmente l'attenzione dei presenti. Mentre fuori, su piazza Santissimi Apostoli, vigili e poliziotti hanno un bel daffare, vista la presenza di decine e decine di fan dell'attore. Lui, dentro il palazzo, si scusa per il ritardo: "Sorry to interrupt", scusate per l'interruzione... e poi via con le domande.
Prima, però, qualche riga su Mission: Impossible III. La storia parte dal fatto che l'eroico agente supersegreto Ethan Hunt si è appena fidanzato con un'infermiera (Monaghan), che non sa nulla della sua attività. Ma a richiamarlo all'azione è uno dei suoi superiori (Billy Cudrup, l'altro è Laurence Fishburne). E' lui a chiedergli di andare a salvare una collega donna (Keri Russell) finita nelle mani di un trafficante di armi di distruzione di massa (Seymour Hoffman), e prigioniera a Berlino. Lui accetta di partire con una squadra di tre persone (Ving Rhames, Jonathan Rhys Meyers e Maggie Q). Ma le cose sfuggono loro di mano, il cattivo (catturato in seguito, con una spettacolare azione a Città del Vaticano) scappa e rapisce la fidanzata. E così, per liberarla, Ethan è costretto a volare fino a Shangai...
Ed è proprio nelle location scelte uno degli elementi di fascino del film: la metropoli cinese, Berlino, San Francisco. E naturalmente Roma: una delle sequenze più esilaranti è quella in cui Cruise e Rhys Meyers, in italiano, si fermano a litigare accanto alle Mura gianicolensi, bloccando tutto il traffico. Mentre per gli interni del Vaticano è stata utilizzata la Reggia di Caserta, già sdoganata dalle ultime Guerre stellari di George Lucas. "Com'era il mio accento romanesco, vi è piaciuto? - scherza Cruise - sul serio, lavorare in questa città è stato entusiasmante: è qui Roma che abbiamo girato la nostra prima scena".
Il divo conferma poi uno dei suoi tratti distintivi. E cioè la volontà di girare personalmente, senza l'aiuto di stuntmen, le scene d'azione: "Sì, l'ho fatto anche stavolta - conferma - alcune sono state molto impegnative. Tutti abbiamo dovuto fare cose abbastanza estreme. Per fortuna, sul set, non si è fatto male nessuno...".
Questo riguardo al film. Perché poi cominciano le domande sul privato, a cui lui - come sempre, da un anno a questa parte - sembra ben lieto di rispondere. Attenzione, però: il Cruise di questa intensa giornata romana non è l'attore un po' fuori di testa della scorsa estate. Quello, per intenderci, che saltava sul divano del più celebre talk show americano, urlando l'amore della sua Katie. No, da questo punto di vista una regolata lui se l'è data. Tanto è vero che glissa la domanda su se l'ufficio stampa della produzione del film sia stato "costretto" a seguire una due giorni di Scientology: "Tutti mi chiedono sempre cose sul mio credo - riponde lui, con cautela - io mi limito a dire loro dove prendere informazioni in prima persona. Come è giusto che sia".
http://www.repubblica.it/2006/04/sezioni/s...ise-a-roma.html