Il cinquantacinque per cento dei napoletani
non è soddisfatto di come si vive in città
La «misurazione» della qualità della vita con adeguate metodologie conoscitive
nelle ventuno circoscrizioni della città di Napoli è l’intento di una recentissima pubblicazione che presenta i risultati dell’attività dell’«Osservatorio sulla qualità della vita e la vivibilità nelle Circoscrizioni di Napoli». La ricerca, «Qualità della
vita e vivibilità nelle circoscrizioni della città. Napoli è», curata da Massimo
Franco, Cristina Davino e Massimo Gherghi ed edita da Angeli, Milano,è già stata oggetto di riflessione, sulle pagine del Corriere, ma ritengo opportuno riproporre il tema per aggiungere alcune considerazionidi carattere socio-metodologico.
L’indagine, realizzata dall’Università degli Studi di Napoli Federico II, avvalora su
base empirica percezioni circa la soddisfazione o meno per la vivibilità della città e la richiesta diffusa di sicurezza da parte degli abitanti della raltà napoletana.
L’iniziativa dell’«Osservatorio sulla qualità della vita» prende avvio dalla considerazione che la crescente attenzione alla qualità è una delle tendenze
che ha maggiormente caratterizzato i contesti sociali, per i riflessi economici e politici che conseguono da tale aspetto. I bisogni dei cittadini dovrebbero
essere al centro dei processi decisionali delle PubblicheAmministrazioni attivando
specifiche politiche di «citizen satisfaction». La «citizen satisfaction» è un principio
nuovo, ma largamente condiviso nelle pubbliche amministrazioni, in base al quale la qualità dei servizi, e quindi la vivibilità urbana, si attua nella capacità di assunzione dei bisogni dei cittadini e nella soluzione dei loro problemi. Circa la metodologia di analisi della qualità della vita, «l’originalità dello strumento, a differenza di altre iniziative del genere sviluppate in Italia e all’estero, si basa, sulla costruzione di un modello di analisi in grado di misurare e correlare dati ed
informazioni riferibili ai singoli aspetti, ma con una prospettiva che considera sia ladomandache l’offerta dei servizi, quindi di due dimensioni valutative» (Ib., pag 24): Il modello seguito si rivela particolarmente sensibile per i «fattori» di qualità individuati, sia rispetto agli aspetti oggettivi, che definiscono il livello di vivibilità
in una città, sia rispetto agli aspetti di carattere soggettivo, che si manifestano nella percezione e nelle attese dei cittadini. Il modello conseguentemente
prende in considerazione due dimensioni: quella della domanda, in termini di qualità della vita secondo una prospettiva soggettiva ; quella dell’offerta, cioè il livello di vivibilità secondo una prospettiva oggettiva. Sotto quest’ultimo profilo per ognuna delle ventuno circoscrizioni sono stati raccolti, elaborati e sistematizzati dati (indicatori) relativi ai seguenti fattori individuati: costo della vita, tempo libero, assistenza sanitaria e sociale, servizicommerciali, territorio e sicurezza, trasporti e mobilità, istruzione. Sotto l’aspetto della domanda,
cioè della percezione e delle attese dei cittadini rispetto ai fattori che incidono
sulla loro vita, nelle circoscrizioni, è stata effettuato una survey nel periodo 14-29 giugno 2004, un sondaggio di opinione con la somministrazione diun questionario con interviste dirette ad un campione di 3.000 cittadini. In questa sede facciamoriferimento solo ad alcuni risultati sintetici più significativi. I isultati dell’indagine, ad un primo livello di sintesi, evidenziano che i napoletani esprimono un giudizio complessivo sulla vivibilità della città che: per il 10% è ottimo, per il 12,8% buono, per il 22,9% sufficiente, per il 25,4% mediocre, per il
28,9% scadente. Quindi un giudizio negativo per circa il 55%del campione
intervistato. Per quanto riguarda la percezione degli aspetti in miglioramento
rispetto all’ultimo anno, il 27,4% dei cittadini indica i trasporti pubblici, il 13,5% i servizi commerciali, il 7,9 % l’illuminazione stradale. Gli aspetti per cui si percepisce un peggioramento sono la sicurezza per il 46 per cento dei residenti, il costo della vita (10,5%), la pulizia delle strade (8,5%), il traffico (7,1%).
Per quanto riguarda le attese, i cittadini napoletani individuano come priorità da affrontare la microcriminalità (58,5%), le strutture ricreative e di svago (5,1%), la pulizia delle strade (5%), il traffico (4,9%), l’assistenza sociale (4,3%). Queste attese trovano un riscontro empirico nei dati sulla criminalità (omicidi, estorsioni,
scippi, furti, rapine, ecc.) relativi al 2003 raccolti nella prima parte del volume per il fattore «ambiente, territorio, sicurezza» Nelle singole circoscrizioni i ittadini
che percepiscono di più la mancanza di sicurezza sono quelli di Avvocata
- Montecalvario - S. Giuseppe - Porto (80,4%), Chiaiano (77,6%), Mercato - Pendino (65,4%), e Miano(59,7%). I residenti della circoscrizione Bagnoli vedono nella pulizia e manutenzione delle strade la principale priorità d’affrontare, mentre quelli del Vomero invece considerano comepriorità
d’affrontare gli aspetti dell'assistenza sanitaria e sociale (30,1%), del traffico
(12,6%) e delle strutture ricreative (11,9%). Nella circoscrizione di Scampia,
vengono invece considerate priorità d'affrontare, con valori superiori a quelli della città nel suo complesso,il controllo della tossicodipendenza e l'apertura di strutture ricreative.Un dato che fa riflettere è quello relativo alla possibilità di cambiare circoscrizione; dalle risposte emerge che il 57,2% non cambierebbe
circoscrizione, mentre dell'altro 42,8%, il 22,7% gradirebbe spostarsi in altre
circoscrizioni della città quali Vomero (7,6%) e Chiaia - Posillipo (8,0%), mentre ben il 20,1 %preferirebbe lasciare la città. Il volume raccoglie nelle sue diverse
parti una documentazione assai interessante in merito alla qualità della vita e la vivibilità nella città di Napoli, accompagnata da commenti ed analisi essenziali da sviluppare, che offre uno specchio della «citizen satisfaction» soprattutto ai policy
makers dell’Amministrazione cittadina per non rimanere una bella esercitazione conoscitiva.
da croorire del mezzigiornomah..non credo che siano dati realistici ecco, credo che la percentuale sia maggiore