Ecco le prime immagini di Russell a venezia
VENEZIA - Russell Crowe, in polo bianca con colletto nero e scritta dorata, arriva puntale al Lido insieme al regista Ron Howard, l'ex Richie Cunningham di 'Happy days', in coppia hanno vinto l'oscar per 'A Beautiful mind', e Renée Zellweger, con abito zebrato nero, bianco e rosa, di nuovo in versione bionda.
Il loro film, 'Cinderella man', malgrado le ottime recensioni, è stato disertato dal pubblico americano. A peggiorare la situazione, c'è stato anche l'episodio, piuttosto antipatico, dell'arresto a New York di Russell Crowe, che ha tirato il telefono in faccia ad un portiere d'albergo perché non riusciva a chiamare moglie e figlio in Australia.
Ora i tre cercano un riscatto europeo portando il film fuori concorso alla Mostra di Venezia. 'Cinderella man', che esce venerdì prossimo nelle sale italiane, è la storia vera del pugile Jim Braddock, che durante gli anni della Grande Depressione, malgrado le difficoltà economiche, tornò sul ring e divenne campione del mondo battendo, nel 1937, il crudele tedesco Max Bauer, in un match entrato nella storia del pugilato.
La conferenza stampa è stata preceduta dall'annuncio che, essendoci una causa legale in corso, non saranno accettate domande sull'episodio del telefono. E, con queste premesse, Russell Crowe, di ottimo umore, inizia a rispondere...
Nel film interpreta un padre. Anche nella realtà lei è diventato padre...
Prima di tutto, diventare padre è stata l'esperienza più bella della mia vita. E' fantastico. Ed è una esperienza quotidiana che mi arricchisce, la raccomanderei a tutti. Io lavoro anche tra un ciak e l'altro, faccio ricerche, cambio fisico, se necessario. Tutto fa parte del lavoro. Ma, per me, il film finisce con l'ultimo ciak: i film non entrano nella mia vita. E viceversa.
Dopo questa esperienza professionale, ha riflettuto di più sui sentimenti dei poveri rispetto al passato?
Questo film è importante perché ricorda agli americani che l'abbondanza di cui godono non è un diritto assoluto e che, anche poco tempo fa, in America c'era chi soffriva la povertà. E' importante ricordare a tutti, anche nelle società più ricche, che il mondo è vasto e i beni dovrebbero essere divisi in maniera più equa.
La scorsa settimana a Parigi sono partite le riprese del suo nuovo film con Ridley Scott, con il quale torna dopo 'Il gladiatore'. Cosa hanno in comune Howard e Scott?
Beh, in comune c'è che sono entrambi simpatici. Amici miei tutti e due. Lavorare con Ridley Scott è come lavorare con Ron Howard. Grazie alle esperienze precedenti, sappiamo cosa aspettarci l'uno dall'altro, lavoriamo in grande armonia e spero questo si veda nel film.
Cosa pensa di James Braddock? C'è qualcosa di simile tra un pugile e un attore?
Il mio rapporto con Braddock? Mi piacciono le priorità della sua vita, i suoi valori etici. Il fatto che, dopo essere stato disoccupato per tanto tempo, è tornato all'ufficio disoccupazione per restituire i soldi del sussidio che aveva ricevuto. Per me, era giunto il momento di fare una storia sui valori fondamenti di un essere umano pulito e onesto. Tante cose nel mondo ci fanno perdere i veri valori di decenza, pulizia ed onestà. Quanto alle somiglianze, no, mi sembra che ci sia più somiglianza tra un attore e un matematico schizofrenico che tra un pugile e un attore.
Si è mai trovato in un angolo? Ha mai trovato la forza di reagire?
Dicono tante cose agli attori che devono sfondare. Ma sono voci dovute alle paranoie degli altri. Noi attori facciamo quello che ci piace, non avrà grandi conseguenze nel mondo, ma è importante per noi. E se faccio dimenticare al pubblico, anche solo per cinque minuti, i propri problemi, questo mi basta. Sono molto fiero del fatto che la critica abbia accolto favorevolmente il film. E, senza entrare nei dettagli statistici, la reazione del pubblico è stata ottima. Chi ha visto il film, ha reagito in modo positivo. Questo mi basta.
Capital.it
20 kg. in meno e si vede...però il caratteraccio gli é rimasto